Domenica significativa per la città di Angri che ha partecipato all’intitolazione della caserma dei carabinieri a Gioacchino D’Anna, il Brigadiere 39enne originario di Casoria Napoli, ucciso l’08 settembre 1975 in attività servizio svolta nel comune di competenza. “Richiamato dalle grida provenienti da un’appartamento, ove cinque banditi armati e mascherati stavano perpetrando una rapina – ricorda Emilio Taiani della segreteria regionale Unarma – si dirigeva, senza indugio, verso l’abitazione. Giunto sulle scale veniva affrontato da uno dei malviventi e, benché minacciato con un fucile a canne mozze, non esitava, con eccezionale ardimento e cosciente sprezzo del pericolo, a lanciarsi sul rapinatore al fine di porre fine all’azione delittosa. Dopo una violenta colluttazione riusciva a disarmarlo e a immobilizzarlo, ma, fatto segno da colpi d’arma da fuoco, proditoriamente esplosi da uno dei complici, cadeva mortalmente ferito, immolando la propria vita ai più nobili ideali di eroismo”. Il Segretario Generale Regionale UnArma, Associazione Sindacale Militare dei Carabinieri, Emilio Taiani, ha voluto ricordare il gesto eroico del sottufficiale che, a seguito dell’evento, ha lasciato moglie e 5 figli con un sesto era in arrivo. “Questa giornata è un grande momento di riflessione – continua Emilio Taiani – per gli uomini e le donne in uniforme, ci porta a riflettere sulla responsabilità che noi appartenenti all’arma dei carabinieri abbiamo anche nei confronti delle famiglie dei militari. Quest’anno UNARMA, oltre a dedicare una pagina importante ad un eroe nazionale, rievoca alla mente anche il sacrificio cui si vede costretta la giovane moglie “assassinata nella stessa circostanza” a testimonianza di un imperituro legame”.