Il Decreto-Legge 7 maggio 2024, n. 60, recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”, conosciuto anche come DL Coesione, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2024 ed è entrato in vigore l’8 maggio 2024.
Il decreto si inserisce nell’ambito della revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ha l’obiettivo di accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027, mirati a ridurre i divari territoriali.
Ecco alcune delle principali novità introdotte dal DL Coesione:
Misure per il lavoro:
- Esenzione contributiva per le assunzioni a tempo indeterminato: Dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, le imprese private che assumono determinate categorie di lavoratori (giovani under 35, donne, over 35 disoccupati da lungo periodo) possono beneficiare di un’esenzione dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. L’esonero è riconosciuto per un massimo di 24 mesi e per un importo mensile fino a 500 euro (650 euro nelle zone ZES del Mezzogiorno).
- Incentivi per l’autoimpiego: Sono previsti incentivi per la creazione di nuove attività di lavoro autonomo, con particolare riferimento ai giovani e alle donne.
- Riforma della formazione professionale: Il decreto introduce nuove norme per la formazione professionale, con l’obiettivo di rafforzare le competenze dei lavoratori e renderli più adatti alle esigenze del mercato del lavoro.
Misure per le imprese:
- Aiuti agli investimenti: Sono previsti nuovi aiuti per sostenere gli investimenti delle imprese, in particolare in settori strategici come la transizione digitale e la green economy.
- Semplificazione amministrativa: Il decreto introduce misure per semplificare le procedure amministrative per le imprese, con l’obiettivo di ridurre gli oneri burocratici e facilitare l’accesso ai finanziamenti.
Misure per il Sud:
- Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno: Viene istituita una ZES unica per tutto il Mezzogiorno, con l’obiettivo di attrarre investimenti e creare nuove opportunità di lavoro.
- Potenziamento delle infrastrutture: Sono previsti investimenti per il potenziamento delle infrastrutture nel Mezzogiorno, con particolare riferimento alle reti di trasporto, alle reti digitali e alle infrastrutture per la tutela dell’ambiente.
Oltre alle novità sopracitate, il DL Coesione contiene anche diverse altre disposizioni relative a:
- Scuola: Il decreto prevede l’assunzione di personale ATA e l’acquisto di arredi scolastici per le scuole delle regioni meno sviluppate.
- Enti locali: Il decreto semplifica le procedure per l’affidamento di lavori pubblici e per l’acquisizione di beni e servizi da parte degli enti locali.
- Terzo settore: Il decreto introduce nuove norme per il sostegno al terzo settore.
Il Decreto Coesione ha introdotto Resto al Sud 2.0, un’attesa misura volta a incentivare l’occupazione e l’imprenditorialità nel Mezzogiorno. Con un focus sul lavoro autonomo, sulle nuove imprese e sulle libere professioni, il programma mira a dare nuova linfa all’economia meridionale, creando opportunità concrete per i cittadini.
Quali sono le novità di Resto al Sud 2.0?
Rispetto alla precedente versione, la misura presenta diverse innovazioni:
- Più beneficiari: La platea dei destinatari si amplia, includendo giovani under 35, donne, disoccupati di lunga durata e percettori di reddito di cittadinanza.
- Più risorse: Lo stanziamento sale a 1,5 miliardi di euro per il finanziamento delle nuove iniziative imprenditoriali.
- Meno burocrazia: Le procedure per la richiesta e l’erogazione dei contributi sono state semplificate per un accesso più facile alle agevolazioni.
Cosa finanzia Resto al Sud 2.0?
Le agevolazioni possono essere utilizzate per diverse tipologie di progetti:
- Avvio di un’attività di lavoro autonomo: Apertura di partita IVA per attività professionali, artigianali o di servizi.
- Costituzione di una nuova impresa: Creazione di società individuali, società cooperative, società di capitali o altre forme giuridiche ammesse.
- Esercizio di una libera professione: Iscrizione ad albi professionali e avvio di attività di consulenza, progettazione o altre professioni libere.
Come si richiedono i contributi?
Le domande per i contributi di Resto al Sud 2.0 potranno essere presentate online a partire da [data da definire] sul sito web di Invitalia.
Resto al Sud 2.0 rappresenta una grande opportunità per il Sud Italia. Le nuove misure agevolative, insieme agli altri interventi del Decreto Coesione, possono dare impulso all’occupazione, favorire la crescita delle imprese e contribuire a ridurre il divario economico tra le diverse aree del Paese.
Resto al Sud 2.0 è un programma ambizioso che può davvero fare la differenza per il futuro del Mezzogiorno. Con il sostegno concreto delle istituzioni e l’impegno dei cittadini, questa nuova iniziativa può contribuire a costruire un futuro più prospero e ricco di opportunità per tutti i meridionali.
Per maggiori approfondimenti si invita a consultare i siti web ufficiali del Ministero o di un professionista per avere delucidazioni specifiche su requisiti, procedure e modalità di accesso ai contributi.