venerdì, 13 Dicembre, 2024
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Pagani: Kinder-Traum Seminar di Enzo Moscato a Scenari Pagani

Nel nome di Enzo Moscato. Sarà questo il sottofondo del prossimo spettacolo di “Scenari pagani 26”. In cartellone, per sabato 24 febbraio, era previsto “Modo minore”. Lo spettacolo non si farà più perché il grande maestro del teatro napoletano, il 13 gennaio scorso, ci ha lasciato. Nel suo ricordo e nell’ambito del progetto “We love Enzo”, il direttore artistico Nicolantonio Napoli ha scelto “Kinder-traum Seminar”. Appuntamento sempre alle 21 presso l’Auditorium S. Alfonso in Pagani. In palcoscenico: Cristina Donadio, Vincenza Modica, Giuseppe Affinitoe la piccola Isabella Mosca Lamounier. Immagini sceniche di Mimmo Palladino. “Kinder-traum Seminar” è una produzione di Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo con l’organizzazione di Claudio Affinito; allestimento scenico, luci e proiezioni di Simone Picardi, Fabio Calvetti Sebastiano Cautiero. L’esibizione, come tradizione, sarà preceduta dall’AperiSpettacolo a cura di Ritratti di territorio. Partner del momento come sempre: Famiglia Pagano 1968 e Pepe Mastro Dolciere.

Lo spettacolo

KINDER-TRAUM SEMINAR (“Seminario sui sogni dei bambini” o anche “Seminario sui bambini in sogno”: la giusta interpretazione del titolo tedesco è volutamente lasciata nell’ambiguo, così come ambigua è lasciata da Jung, a cui il titolo dello spettacolo è “rubato”) è una raccolta di voci differenti sulla tragedia collettiva dell’Olocausto. Un’intensa e poetica «rivivificazione mnemonico-emotiva» dei fatti, costruita attraverso un ricco intarsio di voci-citazioni  (da Tadeus Kantor, Janusz Korczak, Etty Hillesum, Primo Levi, Elie Wiesel, Paul Celan, Marina Cvetaeva) catturate all’interno della più devastante tragedia collettiva di cui la storia dell’umanità possa ammantarsi: l’Olocausto.

Enzo Moscato si confronta con la Storia, come già aveva fatto con Sull’ordine e disordine dell’ex macello pubblico, il cui tema è la rivoluzione partenopea del 1799.

Questa volta, l’oggetto del suo lavoro scenico è lo sterminio di razze e oppositori politici alla folle instaurazione del regime nazista, prima in Germania e poi in gran parte dell’Europa, verso circa la metà del secolo appena trascorso. Ma non è una rielaborazione storico-cronologica di quegli avvenimenti, né potrebbe esserlo, visto che il luogo prescelto per la rivivificazione mnemonica-emotiva degli stessi non è un libro né una filmica trascrizione documentaristica, bensì il Teatro, sede per eccellenza non dei domini dei fatti o del reale, ma del simbolico e dell’ immaginario, e, infatti, simbolica, immaginaria, evocativa, elusiva, ellittica – stiamo citando, come si vede, tutte le possibili forme in cui si da’ il Poetico – è la dimensione in cui l’ autore della rappresentazione, vuole calare quelle truci vicende, non affinché, così, la storia e i suoi tristi strascichi concreti ne risultino sviliti, evasi, negati o cancellati, ma, anzi, al contrario, per rafforzarne maggiormente – e in modo non banalmente contingente ma in senso trans-temporale e trans-soggettivo – l’ineliminabile incidenza nella nostra vita quotidiana. Le citazioni e i rimandi di Kinder-traum seminar testimoniano come il teatro di Enzo Moscato sia innanzitutto un corpo-pensiero che abita la scena. Lavorando sulla Storia attraverso una dimensione simbolico-evocativa, l’autore-attore ha realizzato una complessa e intensa tessitura scenica che può risultare una sfida alla comprensione immediata, ma che lascia profonde tracce e connessioni aperte nella memoria del pubblico.

Per info: www.casababylon.it  Durata: 1 ora (atto unico)

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