venerdì, 29 Marzo, 2024
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Legge di iniziativa popolare per disabili gravi: secondo esame in Commissione Sanità

La legge di iniziativa popolare per persone con gravi patologie disabilitanti ha fatto un altro importante passo avanti. Per la seconda volta, infatti, è stata esaminata dalla Commissione Sanità della Regione in un incontro con il Comitato Diritto alla Cura, promotore della legge.

All’incontro erano presenti, oltre al presidente della Commissione Vincenzo Alaia, i consiglieri regionali Franco Picarone, Valeria Ciarambino, Roberta Gaeta, Vittoria Lettieri, Antonella Piccerillo, Carmela Fiola e la dr.ssa Libera D’Angelo, consigliera del Presidente Alaia e da sempre sensibile a queste tematiche.

Per il Comitato erano presenti: il primo firmatario della proposta di legge Gerardo Pagano, la portavoce del Comitato Annarita Ruggiero, referente dell’associazione “Io sono Nicolò”, il professore e psichiatra Antonio d’Angiò, il segretario generale di Cittadinanzattiva Campania Lorenzo Latella, il professore e giurista Giovanni d’Alessandro.

Inoltre, è intervenuto anche Luigi Ruggiero, presidente della cooperativa sociale Mare Luna – Vallo Della Lucania.

Il presidente Alaia è stato estremamente chiaro nell’esprimere la volontà della Regione: «Ci teniamo tutti a questa problematica e tutti vogliamo risolvere questa questione».

Riferendosi alla delibera 164, quella che limita a soli 180 giorni le cure anche per i pazienti con gravi patologie, lo stesso ha dichiarato: «…è stata sospesa perché è stato riscontrato un vuoto: le patologie congenite mancavano. Non vogliamo rivoluzionare il mondo. Qui si tratta solo di dare continuità ad una cura che, adesso, il Sistema Sanitario garantisce solo per sei mesi. Dopo tale periodo, i pazienti sono spostati in RSA, dove ci sono i geriatri che non sono adeguati a curare questi pazienti fragili. Nelle RSA i pazienti gravi non vengono curati bene perché non ci sono le professionalità giuste. Il risultato è che i malati si aggravano e vanno in ospedale, con un considerevole costo per la sanità pubblica, se vogliamo limitarci a parlare dell’aspetto economico. La legge di iniziativa popolare è una proposta di grande civiltà e sensibilità: non facciamo altro che colmare un vuoto riconosciuto dalla giunta».

Il giurista D’Alessandro ha ringraziato Alaia per la grande sensibilità dimostrata e «per averci convocato già adesso e non, come di prassi, solo in seguito in sede di audizione. Questo dimostra la volontà di lavorare insieme per un obiettivo comune, quello di una Campania più giusta e umana».

Il Comitato ha anche consegnato una nota in cui spiega che ci sono tre grandi ragioni che rendono questa legge necessaria:

  1. la prima è etica, per non lasciare al loro destino persone con patologie congenite che determinano sofferenze e condizioni impossibili da immaginare se non le si è conosciute da vicino;
  2. la seconda è normativa, perché mancano, rispetto a queste persone, norme che siano in linea con le indicazioni sia nazionali che regionali;
  3. la terza è sanitaria, perché questi pazienti non hanno ad oggi nessuna struttura in cui essere curati e dovrebbero andare in RSA, che però sono del tutto inadeguate a farlo.

Basti pensare, e la nota lo spiega con dovizia di particolari, che le RSA hanno un personale addetto alla riabilitazione inferiore del 60% e addetto all’assistenza inferiore del 50% rispetto a strutture qualificate.

Su questo aspetto ha insistito lo psichiatra D’Angiò: «Le RSA sono strutture in cui è impossibile rispondere ai bisogni essenziali di pazienti che hanno bisogno di tutto, soprattutto di essere curate».

Grande soddisfazione è stata espressa dal Comitato per la decisione del presidente Alaia di costituire rapidamente un tavolo tecnico sulla proposta di legge, al quale parteciperà anche il Comitato.

A riguardo, si è espresso Pagano: «È la prova concreta della volontà di lavorare insieme per vincere una battaglia di civiltà che salverebbe la vita di tante persone, per altro con costi minimi, circa 5 milioni su un budget della sanità di 11 miliardi».

Continua, quindi, il percorso verso l’approvazione di questa legge sottoscritta da più di 12mila cittadini.

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