giovedì, 28 Marzo, 2024
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Salerno: Polichetti denuncia il problema ostetricia per la sanità pubblica

«È innegabile che in Campania ci sia decisamente una aumentata incidenza di tagli cesarei in pazienti primigravide, vale a dire di tagli cesarei primari, ma non sempre le responsabilità sono da attribuire solo ed esclusivamente ai ginecologi, in quanto ci sono una serie di fattori che esulano dalle competenze strettamente professionali e ricadono su anomalie organizzative che hanno un notevole peso nel determinismo di tale fenomeno. Guardando ai punti nascita della nostra provincia di Salerno, duole, purtroppo dover precisare che il servizio di partoanalgesia è appannaggio solo delle strutture private accreditate e non di quelle pubbliche, compresa l’Azienda Universitaria “Ruggi”, determinando una grave sperequazione sociale e classista tra chi può e chi non può permettersi determinate cure nonostante tale procedura compaia nei livelli essenziali di assistenza già a partire dal 2017. Risulta chiaro che la presenza della partoanalgesia renderebbe più umano il parto e favorirebbe la riduzione del ricorso al cesare».

Così Mario Polichetti, coordinatore provinciale della Uil Fpl per l’area Materno Infantile interviene sul momento attuale che vive la sanità salernitana nel settore dell’ostetricia, sottolineando poi la scarsezza dei corsi di accompagnamento alla nascita, che insieme allo smantellamento della rete ospedaliera regionale e provinciale, alimenta la forbice tra pubblico e privato, con il risultato che tutto ciò che è più antieconomico e rischioso viene curato dalle strutture pubbliche e la parte buona, invece, afferisce alle strutture private che appaiono più virtuose.

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