Da ieri la Campania è tornata in zona Arancione e questo ha comportato nuovamente dei cambiamenti.
Ma cosa si può fare e cosa, invece, non è più consentito? Di seguito vi riportiamo le nuove direttive che la zona arancione ci impone di rispettare:
Cosa cambia
Non è più consentito sposarsi dal proprio comune di residenza se non per comprovate esigenze lavorative o di salute. Per i comuni sotto i 5 mila abitanti sarà possibile spostarsi entro i 30 km da esso.
Nuovamente vietata la somministrazione al bancone e ai tavolini delle attività di ristorazione (bar, pizzerie e ristoranti). Resta, tuttavia, la consegna a domicilio senza limiti di orario.
Dalle ore 5 alle ore 18 è consentita a la vendita per asporto. Dopo le ore 18 fino alle 22 resta consentita la vendita per asporto solo nelle attività di ristorazione diverse da quelle contrassegnate dai codici Ateco 56.3 (bar senza cucina) e 47.25 (vendita specializzata di bevande). Per queste due ultime categorie la vendita da asporto termina alle ore 18.
Restano chiusi solo nei festivi e prefestivi i box non alimentari (tranne fiorai e librai) dei mercati in muratura. Restano aperti dalle ore 5 alle ore 22 tutti i negozi commerciali e artigianali in sede fissa di qualunque tipologia mercelogica.
Cosa non cambia
Rimane in essere il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5 del mattino seguente, tranne che per comprovate esigenze lavorative o di salute.
Continua la chiusura di cinema, teatri, parchi di divertimento, palestre, piscine, sale da ballo, discoteche, sale giochi e sale slot. Chiudono anche durante i giorni feriali i musei, gli istituti e i luoghi di cultura, ad esclusione di biblioteche e archivi.
Ancora vietate fiere e sagre di qualunque tipologia, mentre i centri commerciali restano aperti nei feriali, dalle 5 alle 22. Nei festivi e prefestivi, invece, al loro interno restano aperti solo i punti vendita di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai, fiorai e librerie.
Rimango aperti, dalle ore 5 alle ore 22, anche tutti i servizi alla persona e animali domestici (parrucchieri, barbieri, lavanderie, centri estetici, tolettature per animali, etc.) e i posteggi e i box dei mercati su strada e in sede propria.