“La frana di Amalfi come quelle nel Cilento sono la dimostrazione che serve un cambio delle politiche di fronte a fenomeni di questa portata”.
A dichiararlo è Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, specificando che “l’Italia è oggi l’unico grande Paese europeo senza un piano di adattamento al clima, per cui continuiamo a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione. Senza dimenticare che il cambiamento climatico ed il dissesto idrogeologico sono due facce della stessa medaglia.”
“La Campania è tra le regioni che hanno ricevuto i maggiori finanziamenti, ben 486 milioni di euro per 381 interventi ma nonostante ciò si conferma una regione dai piedi di argilla. È evidente che qualsiasi pianificazione territoriale dovrebbe tenere in forte considerazione la componente climatica, che amplifica eventi naturali, quali frane e alluvioni, e si somma a una serie di fattori come consumo di suolo, impermeabilizzazione, espansione urbanistica, erosione costiera, conservazione delle aree naturali: tutti elementi che devono necessariamente rientrare in una logica di programmazione efficace. Da fare bene e subito”, ha aggiunto la presidente.
“La Campania dal 2010 a fine ottobre 2020 ha registrato 60 eventi estremi( ben il 55% registrati negli anni 2015, 2018 e 2019) tra cui 23 danni da trombe d’aria, 14 allagamenti da piogge intense, 16 episodi di danni consistenti a infrastrutture o al patrimonio storico a causa del maltempo, 5 esondazioni fluviali e 2 frane”, ha concluso la Imparato.