Il Sarno può essere tutelato con l’ascolto delle comunità, con un controllo certosino del territorio e un totale smantellamento della struttura burocratica esistente. In queste ore, in Commissione Ambiente del Parlamento europeo è in discussione una mozione sulla strategia 2030 per le biodiversità. “Stiamo cercando di far passare l’idea che la tutela e i vincoli se sono scientifici allora hanno un senso, ma se devono avere una base politica o prevaricatrice a prescindere allora sono assolutamente da evitare, vanno eliminati” spiega l’europarlamentare Lucia Vuolo. La strategia sulla biodiversità per il 2030 richiede la necessità di implementare eventuali carenze attuative delle direttive “Habitat e Uccelli”. “L’emendamento che ho maggiormente apprezzato – spiega ancora la Vuolo – è l’invito della Commissione a sviluppare processi di riqualificazione ambientale mediante il ripristino di aree naturali e di zone edificate. Speriamo che in questo modo si possano rimuovere immobili ed infrastrutture inutilizzate, vetuste o fatiscenti”. In contemporanea in Campania, otto enti pubblici, con il Comune napoletano di Striano in testa, hanno sottoscritto il patto per la partecipazione al bando Ue (LC-GD-7-1-2020) che, se sarà in regola e perfettamente redatto, consentirà un energico intervento di ripristino delle biodiversità e dei servizi eco sistemici nei territori del fiume Sarno che hanno aderito. “Spero che tutto vada nel verso giusto – conclude l’europarlamentare Lucia Vuolo – e a Striano e gli altri Comuni dico: io ci sono, chiamatemi. Facciamo rete, è tempo di fare insieme, perché solo con il supporto di tutti il Sarno potrà tornare ad essere un fiume”.