giovedì, 28 Marzo, 2024
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Carcere, covid e vaccini, Ciambriello: “i detenuti cittadini di serie B?”

Secondo il Ministero della Giustizia sono, fino a ieri, 19 gennaio 2021, 666 i detenuti positivi al Covid 19, più 26 ricoverati, e 612 tra agenti di polizia penitenziaria e personale, più 14 ricoverati in ospedale, su tutto il territorio nazionale.

Nello specifico, per la Campania, si parla invece di  68 contagiati tra i detenuti, più 3 in ricovero ospedaliero, e 53 tra agenti di polizia penitenziaria e personale sanitario.

“Il carcere, come si sta vedendo, è tutt’altro che un luogo immune al virus, come invece dichiarato dalla politica e da improvvidi operatori della giustizia. È forse necessario attendere una quantità eccessiva di morti per parlare di carcere e Covid, o il solo rischio è sufficiente per affrontare la questione? Se sono già decine di migliaia i contagiati in carcere in tutta Italia, e un migliaio nella sola Campania, le conseguenze sanitarie, fisiche, psicologiche di tale contagio vanno affrontate”, ha dichiarato il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello.

“È giusto procedere alla vaccinazione degli operatori sanitari nelle carceri, così come per gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori penitenziari. Mi chiedo, però, visti i focolai di contagio in tutta Italia, quando i detenuti malati cronici con età superiore a 60 anni, che si trovano nei SAI (Servizi di Assistenza Intensificata) delle carceri, riceveranno anch’essi tale possibilità, sempre chiaramente su base volontaria? O forse sono cittadini di serie b, cosiddetti scartati? Il rischio che vedo infatti è quello di un razzismo di ritorno verso persone che avrebbero diritto al vaccino ma non l’ottengono solo perché detenuti”, ha poi aggiunto Ciambriello, augurandosi inoltre che la magistratura di sorveglianza discuta in tempi ragionevoli le istanze di liberazione anticipata, per consentire a quanti più detenuti possibile di beneficiare dell’esecuzione della pena presso il domicilio con o senza braccialetto elettronico.

“Lo stesso vale per le istanze per l’affidamento in prova ai servizi sociali, le richieste per la semilibertà nonché per i ristretti gravemente ammalati che possono beneficiare del differimento dell’esecuzione della pena”, ha concluso il Garante.

BaseNews24
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Redazione della testata giornalista dell'emittente Radio Base.
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