venerdì, 29 Marzo, 2024
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Salerno, CISL scrive al prefetto, chiedendo tavolo tecnico per l’avvio del nuovo anno scolastico.

 Cisl Scuola Salerno e della Cisl Ust Salerno hanno inviato una lettere al prefetto di Salerno, Francesco Russo, con la richiesta di un tavolo tecnico per l’avvio del nuovo anno scolastico.

Di seguito il contenuto della missiva redatta da Cisl Scuola Salerno e Cisl Ust:

Illustrissimo Signor Prefetto, la ripresa delle attività scolastiche che avverrà in presenza nelle 203 istituzioni scolastiche di Salerno e provincia, nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) recante “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico” e approvato in data 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato, richiede, da parte di tutta la società civile, un’attenzione particolare. Sulla base dell’aggiornamento del documento tecnico del CTS, si è anzitutto definitivamente stabilito che il distanziamento da considerare tra gli alunni è di un metro statico “da bocca a bocca”. Tutte le istituzioni scolastiche dovranno pertanto verificare se nelle aule si mantengono le distanze previste. Quella immaginata dal CTS è però una disposizione degli spazi che ha ben poca rispondenza con la realtà dell’attività scolastica. Raramente, infatti, i docenti sono fermi dietro la cattedra durante le lezioni e questo è ancor meno vero per i docenti di sostegno. Va dunque chiarito come posizionare gli alunni che hanno bisogno della vicinanza fisica dell’insegnante o di personale assistente. Peraltro, anche gli alunni non sono immobili sulla sedia per la durata della giornata scolastica. Tuttavia, il CTS ha sottolineato che l’uso della mascherina supplirà in tutte le situazioni nelle quali non sarà possibile garantire il distanziamento prescritto. E’ importante sottolineare, però, che la individuazione delle misure di distanziamento non incide in alcun modo su tutti gli altri vincoli già fissati dalla normativa in tema di sicurezza negli edifici scolastici, che sono dunque pienamente da osservare. Tutto ciò, in una provincia come la nostra, in cui le problematiche legate all’obsolescenza degli istituti è nota a tutti, non si fa che aggravare una situazione di per sé già non facile. Il Piano scuola confida molto sul protagonismo dei dirigenti e sull’autonomia scolastica. I dirigenti scolastici sono quindi sollecitati a riconfigurare il gruppo classe in più gruppi di apprendimento, modulare i gruppi di alunni, differenziare in turni la frequenza scolastica, mantenere nelle scuole secondarie di II grado la didattica digitale integrata ove possibile, aggregare le discipline in aree e ambiti disciplinari, modulare diversamente il tempo scuola, frazionare il tempo di insegnamento, organizzare attività di formazione specifica per il personale docente e ATA. E ancora: organizzare gli spazi esterni e interni, progettare con gli enti territoriali il servizio di trasporto scolastico, modulare gli ingressi e le uscite, coordinare gli interventi di manutenzione ordinaria o di “edilizia leggera”. Tradotto in concreto significa che i presidi dovranno arrangiarsi con quello che hanno. A tal proposito la Cisl Scuola ha, in più di un’occasione, fatto osservare che le norme di sicurezza raccomandate dal Comitato Tecnico Scientifico non sono applicabili e che le indicazioni del ministero non servono a superare le carenze di organico, la mancanza di spazi adeguati, l’impossibilità di garantire la sicurezza per studenti e docenti. Sarà necessario avere personale aggiuntivo, un vero e proprio organico di emergenza. Sarà infatti necessario un contingente di insegnanti per affrontare le eventuali assenze temporanee del personale, poiché gli allievi non possono evidentemente essere distribuiti in altre classi. Il numero dei collaboratori scolastici dovrà essere incrementato, considerando la necessità di pulizia costante e ripetuta degli ambienti e l’esigenza di controllare i flussi di accesso e movimento entro la scuola. Anche la definizione delle conseguenze organizzative legate al trasporto non è di poco conto. Mentre in alcune regioni l’accesso ai mezzi pubblici è stato completamente liberalizzato in termini di capienza, in altre situazioni si chiede alle istituzioni scolastiche di scaglionare per turni gli ingressi degli alunni trasportati, con ipotesi che arrivano a prevedere la presenza degli allievi di scuola secondaria negli edifici scolastici dalle 10.00 alle 15.00. Si tratta di ipotesi che non appaiono sostenibili nell’organizzazione della giornata scolastica e che impegnerebbero gli alunni in modo del tutto inopportuno. In Campania ancora non è stata fatta chiarezza su come si intenderà operare. Ricordiamo che, in alcune zone della nostra provincia e in determinate fasce orarie, il pendolarismo scolastico raggiunge punte dell’80% dell’utenza. Vi sono poi aspetti che riguardano direttamente la gestione del personale e degli alunni. Sono stati richiesti chiarimenti sulla gestione dei lavoratori e degli alunni fragili. Le scuole con un numero elevato di personale in situazione di fragilità rischiano di non poter garantire il servizio. Va inoltre chiarito come debba avvenire l’attestazione della situazione di fragilità e chi siano i soggetti competenti, visto che molte istituzioni scolastiche non hanno previsto nel Documento Valutazione Rischi (DVR), per alcune categorie di personale, il medico competente. L’INAIL ha messo a disposizione un servizio on line per la sorveglianza sanitaria eccezionale, ma occorre avere contezza dei tempi di risposta e di effettuazione della visita qualora risulti necessaria. Ricordiamo che il Dirigente Scolastico è, anche i questo caso, l’unico responsabile civilmente e penalmente…. È stato poi annunciato uno screening sul personale scolastico mediante test sierologici. Il test, realizzato su base volontaria, sarà effettuato dai medici di famiglia. Qualora il test desse un risultato di positività, il periodo di attesa necessario per l’effettuazione del tampone e dei relativi risultati sarà qualificato come ricovero ospedaliero. Occorre, in modo particolare, inoltre, un intervento attento per la scuola dell’Infanzia. Nonostante si parli di piccoli gruppi, nessun provvedimento è stato assunto e mancano totalmente le necessarie indicazioni per la definizione delle modalità di svolgimento del servizio. Nella scuola dell’infanzia persino il concetto di banco risulta stridente; immaginiamo molto difficile pensare il distanziamento e riteniamo che la riduzione dei gruppi debba essere consistente. Inoltre bisognerà conciliare la situazione emergenziale con i diritti contrattuali dei lavoratori della scuola, che fino ad oggi, non si sono mai sottratti alle responsabilità verso i propri discenti anche attraverso la didattica a distanza, pur non previsti dal vigente CCNL Scuola. La Cisl Salerno e la Cisl Scuola Salerno chiedono, accanto ai tavoli regionali previsti dal Piano Scuola, l’apertura immediata di un tavolo tecnico con la Prefettura, la Provincia, i Sindaci rappresentati dall’ANCI, i Dirigenti scolastici, al quale partecipino le Organizzazioni sindacali rappresentative del comparto Scuola e Trasporti. Il tema è come realizzare l’apertura a settembre, garantire in sicurezza la ripresa dell’anno scolastico con didattica in presenza tenendo presente le istanze del territorio. Riaprire le scuole in sicurezza non sarà un’operazione semplice. Per questo bisognerà lavorare tutti assieme fin da ora, per garantire la ripresa della didattica e la tutela della salute per studenti, docenti e tutto il personale scolastico. Serviranno spazi adeguati e sicuri, potenziamento risorse professionali, risorse per la formazione del personale, stabilità del lavoro, insegnanti specializzati, continuità didattica, gestione efficace degli uffici di segreteria, supporto alle innovazioni metodologiche e didattiche rinnovando i processi amministrativi e gestionali.

BaseNews24
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Redazione della testata giornalista dell'emittente Radio Base.
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