di Barbara Landi
21milioni di euro con due bandi a favore di 60mila studenti e famiglie: è lo stanziamento previsto dalla Regione Campania per far fronte all’emergenza Covid-19, sottolineato dall’assessore all’Istruzione, Politiche giovanili e Politiche sociali Lucia Fortini, in diretta in #PrimoPiano a Radio Base intervistata da Barbara Landi.
E avverte: “Bene tablet e pc, bonus università, ora però occorre ripensare l’infrastrutturazione digitale, in particolare la banda larga”.
ASCOLTA L’INTERVISTA:
Un lungo approfondimento su didattica a distanza e sulle criticità vissute dai giovani in questo delicato momento storico, di incertezze.
RITORNO A SCUOLA
“Non sappiamo cosa succederà a settembre, abbiamo ipotizzato un ritorno in classe intorno al 14 settembre. Abbiamo avvertito una mancanza di coordinamento del governo nazionale. le Regioni hanno una geometria variabile, abbiamo chiesto maggiore attenzione e protagonismo, per offrire agli insegnanti una riflessione chiara e programmatica” – insiste l’assessore Fortini.
E aggiunge: “21milioni di euro investiti in Campania per sostenere i giovani studenti anche nell’acquisto di tablet e pc sono una cifra enorme se rapportata agli 85milioni del Miur per tutta Italia. Ora però è necessaria la banda larga, ripensare l’infrastrutturazione digitale per permettere ai ragazzi di usufruire delle stesse potenzialità, renderli uguali”.
LA FORMAZIONE A DISTANZA NON PUO’ SOSTITUIRE L’AULA
“L’e-learning non può sostituire le lezioni in aula, nella socializzazione o nella gestione dei gruppi. Attraverso la didattica a distanza non è possibile intercettare segnali di malattia o stati depressivi. La scuola svolge un ruolo sociale importante nella scansione del tempo”
ESAMI DI MATURITA’
Ipotesi a distanza che non mi convince, per un duplice motivo, sia di sicurezza che per la legittima emozione. La notte prima degli esami è un passaggio significativo della crescita dell’individuo. Dobbiamo affrontare la questione. Gli adolescenti chiusi in casa vivono momenti di frustrazione, la co-abitazione non è semplice. Lo smart working è un lavoro ossessivo, alienante, manca il contatto umano e anche l’informazione va ripetuta più volte. Anche se dobbiamo anche pensare a medici ed operatori sanitari, psicologi e che ogni giorno sono costretti ad uscire di casa per raggiungere il lavoro, in prima linea”.
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