di Barbara Landi
“Stiamo lavorando senza sosta, giorno e notte, per trasformare in dieci giorni il Loreto Mare di Napoli in un ospedale dedicato alla lotta contro il virus. La nostra priorità è fermare i contagi e stiamo attuando tutte le misure per questo obiettivo, ma dobbiamo essere pronti a qualsiasi tipo di scenario”. Ancora una volta scende in campo il governatore Vincenzo De Luca, mentre a Napoli si lavora senza sosta: due giorni per svuotare l’ospedale e 10 per rifare gli impianti di ventilazione.
Una corsa contro il tempo, al Loreto Mare, dove martedì è atteso il primo paziente positivo al coronavirus.
“Non c’è tempo, si lavora h 24”, insistono. Sono 335 i posti in terapia intensiva, altri si sta tentando di ricavarli 175 ristrutturando sale e spostando interi reparti.
350 positivi in Campania
L’ultimo bollettino diramato dall’unità di crisi della regione Campania conferma 350 positivi al Covid-19, 9 decessi (3 Asl Napoli 1; 1 Asl Napoli 2; 3 Provincia di Caserta; 1 Provincia di Avellino; 1 provincia di Salerno) e 28 guariti (3 Totalmente guariti e 25 “clinicamente guariti”, ossia diventati asintomatici ma in attesa dei due tampini negativi di conferma).
Nella mattinata odierna sono stati esaminati presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno 127 tamponi . Di questi 17 sono risultati positivi.
Come per gli altri fino ad oggi esaminati, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. (Aggiornato ore 17.30 del 15 marzo).
Mancano però mascherine per i sanitari e ventilatori automatici indispensabili, sperando che arrivino prima del Picco di contatti previsto per metà aprile
“La sensazione che si ha in queste ore, in attesa di una valutazione più puntuale e scientifica sui contagi, è che si stiano scontando due fenomeni – evidenzia De Luca – Il primo, è l’inizio di una ricaduta legata all’arrivo dalle aree più contagiate del Nord di migliaia di persone in maniera affrettata e non controllata. La seconda causa è la presenza ancora oggi di comportamenti individuali assolutamente irresponsabili. Come è capitato ad Ariano, e come si è verificato in un paese dell’area a sud della Campania dove i membri di una comunità, dopo aver dato vita a una loro cerimonia, hanno bevuto tutti dallo stesso calice, ritenendo forse di compiere un gesto mistico”.
E sulla messa in quarantena del comune di Ariano Irpino insiste: “Abbiamo impegnato l’Asl di Avellino a sviluppare un’attività di monitoraggio e controllo intensa e straordinaria per i prossimi 15 giorni nei comuni vicini”.
“E’ necessario in queste ore il massimo di responsabilità e anche il massimo rigore possibile nei confronti di chi vìola le regole elementari e gli obblighi di legge dettati dalle autorità sanitarie. Questo è un dovere verso i nostri concittadini ed è un atto di rispetto per tutto il personale medico e infermieristico del 118 che è impegnato in un lavoro straordinario da settimane. Non c’è ad oggi alcun motivo di panico. La situazione in Campania rimane sotto controllo al netto di comportamenti irresponsabili e di episodi nazionali francamente evitabili”.
AGGIORNAMENTO 15 MARZO
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