di Barbara Landi
Vietato in Campania frequentare parchi e ville. È di pochi minuti fa una nuova ordinanza del governatore della Campania Vincenzo De Luca, in vigore da oggi fino al 25 marzo, che fissa ulteriori misure per il contrasto al coronavirus dopo il Dpcm firmato ieri dal premier Giuseppe Conte.
Nel testo De Luca precisa la chiusura di tutte le attività di ristorazione, bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Stretta sulle consegne a domicilio: l’ordinanza prevede che solo supermercati e altri esercizi di vendita di beni di prima necessità possano effettuare consegne, ma solo di prodotti confezionati e da parte di personale protetto con dispositivi di protezione. Ai Comuni e ai Piani sociali di Zona la responsabilità di occuparsi dell’assistenza di persone indigenti e sole. Consentita l’attività degli enti del terzo settore che si occupano di aiuti alimentari e farmaceutici. Confermato il divieto di fiere e mercati rionali. Resta fermo il divieto di utilizzo di impianti sportivi, ad esclusione di quelli che ospitano le sedute di allenamento degli atleti professionisti che partecipano a giochi olimpici, manifestazioni nazionali o internazionali, in ogni caso senza pubblico.
Una misura, quella della chiusura dei parchi, anticipata a Salerno dal sindaco Vincenzo Napoli, che aveva già chiuso ville e parchi ad eccezione del Cimitero monumentale, aperto fino alle ore 14, ad eccezione “di operazioni indifferibili e al ricevimento delle salme”.
“Necessarie e condivisibili le misure adottate dal Governo. Necessario e decisivo il senso di responsabilità di ogni cittadino italiano – insiste il governatore De Luca, che sottolinea la necessità di una duplice riflessione – Decreti e ordinanze sono efficaci se c’è chi le fa rispettare rigorosamente al di là del senso di responsabilità di ogni singolo cittadino. E’ assolutamente necessario un impegno straordinario chiaro ed esplicito, di tutte le Forze dell’Ordine e anche delle Forze Armate per garantire che concretamente le decisioni siano rispettate e per sanzionare concretamente i contravventori. La Campania ha una diversa posizione riguardo le consegne domiciliari, che possono essere strumenti di diffusione del contagio. Nessuna mezza misura. I casi dei singoli cittadini devono essere affrontati dai servizi sociali e dai piani sociali di zona. Bene la nomina di Arcuri. La centralizzazione e l’accelerazione nelle forniture mediche è indispensabile”.
DA NAPOLI E DALLA CAMPANIA ARRIVA PERO’ UNA SPERANZA
Incoraggianti i primi risultati della collaborazione tra l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” e l’Ospedale dei Colli direttamente con la Cina sull’impiego del tocilizumab, farmaco anti-artrite, nei pazienti contagiati da coronavirus e in condizioni critiche.
“Grazie a tutta la nostra sanità, a chi è impegnato per la ricerca delle terapie e a chi è in prima linea quotidianamente negli ospedali e nelle strutture di coordinamento insieme a tutti gli altri uffici per fermare i contagi e per curare le persone. Massimo impegno e massima responsabilità da parte di tutti per uscire dal tunnel”, incalza De Luca
I NUMERI AGGIORNATI DEL CONTAGIO IN CAMPANIA
L’Unità di Crisi della Protezione civile della Regione Campania comunica che in mattinata sono stati esaminati 54 tamponi presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno. 20 di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
Totale positivi in Campania: 200 (12 marzo 2020)
RICCIARDI (OMS): “UNA GUERRA LUNGA”
Sull’emergenza pandemia globale, in riferimento anche alle vicende italiane, interviene Walter Ricciardi, membro dell’esecutivo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e consulente del Ministero della Salute.
«È bene che cominciamo a abituarci a una guerra lunga, la Sars che era meno contagiosa finì verso maggio-giugno. Questa è molto più contagiosa della Sars e io ho l’impressione che, se ci va bene e lavoriamo tutti insieme, dovremo arrivare all’estate», spiega Ricciardi in diretta su alcune emittenti nazionali.
LE RIPERCUSSIONI DEI MOVIMENTI DA NORD A SUD
«Dei movimenti di persone da nord a sud Italia e gli assembramenti pazzeschi nei luoghi della movida, credo ne pagheremo le conseguenze la prossima settimana, quando finirà il periodo di incubazione del virus. Mi preoccupano particolarmente Roma e Napoli – continua Ricciardi – Dovremo aspettare almeno due settimane per una diminuzione: in questa continueranno a aumentare, la prossima speriamo si stabilizzino. Al contrario vedremo altri paesi trovarsi nella situazione in cui era l’Italia. Il coronavirus è un’emergenza mondiale, per questo occorre intraprendere azioni di contenimento e mitigazione tutti insieme, altrimenti il virus continuerà a circolare».
Aggiornamento 12 marzo ore 15
RIPRODUZIONE RISERVATA