venerdì, 29 Marzo, 2024
HomeAttualitàE' morta Lucià Bosè vittima del coronavirus. Così scompare un'icona del cinema...

E’ morta Lucià Bosè vittima del coronavirus. Così scompare un’icona del cinema italiano

Un’icona della cinematografia mondiale. Una donna carismatica e piena di fascino. Scompare Lucia Bosè, vittima del coronavirus. L’attrice, ricoverata in ospedale a Segovia, in Spagna, per una polmonite, aveva da poco compiuto 89 anni. A darne notizia è il figlio Miguel.

Miss Italia nel ’47, fu scoperta da Visconti dietro il bancone di una pasticceria. Ha lavorato con i più grandi registi come Antonioni, Fellini, Emmer, i fratelli Taviani.

“Il dolore e la frustrazione che provo nel vedere questo e nel sapere tutto ciò che c’è dietro, dalla sofferenza delle famiglie allo sforzo di solidarietà dei professionisti dell’ospedale e delle forze dell’ordine, mi fanno indignare in modo tale che tutto ciò che voglio è vederne la fine – scriveva domenica sui social Miguel Bosè, pubblicando alcuni scatti della città di Madrid – Il governo del paese non è all’altezza, ma lo sapevamo già. Qui in Messico l’attacco è solo all’inizio. Il peggio deve ancora venire. Sono con ognuno di voi. Forza e resistenza. Ti amo”.

Musa di Visconti, insieme a Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida e Sophia Loren è stata una delle prime maggiorate del cinema italiano.

Lucia Bosè

Era una commessa milanese della famosa Pasticceria Galli, quando fu notata dal regista Luchino Visconti. Le porte del cinema si aprirono dopo il 1947 grazie alla vittoria del concorso Miss Italia a Stresa, vincendo su Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida (classificate seconda e terza), Silvana Mangano.

Superò il provino per Riso Amaro, ma l’opposizione della famiglia la costrinse a rinunciare al film. Partecipò comunque ad alcune pellicole che segnarono l’affermazione del neorealismo italiano, come Non c’è pace tra gli ulivi (1950) di Giuseppe De Santis, ma soprattutto Cronaca di un amore (1950) di Antonioni per il quale fu anche La signora senza camelie (1953). In questo primo periodo fu diretta anche da Luciano Emmer e Francesco Maselli partecipando inoltre a diverse pellicole brillanti a fianco del suo primo fidanzato Walter Chiari. Dopo 17 film si sposò e lasciò il cinema ma rimase un popolare personaggio da rotocalco. Tornò sugli schermi alla fine degli anni sessanta, per lo più in ruoli secondari in pellicole quali Sotto il segno dello scorpione dei Taviani; Metello di Mauro Bolognini, Fellini Satyricon, di Federico Fellini.

Tra le interpretazioni successive si ricordano: Cronaca di una morte annunciata (1987), di Francesco Rosi, L’avaro (1990) di Tonino Cervi, Volevo i pantaloni (1990) di Maurizio Ponzi, I Viceré (2007) di Roberto Faenza.

Nel 2000 riesce a realizzare un suo sogno di gioventù e crea nella città di Turégano il primo Museo degli Angeli che raccoglie le rappresentazioni degli angeli provenienti da ogni parte del mondo. In Cronaca di un amore è stata doppiata da Rosetta Calavetta. Nelle ultime puntate della fiction Capri 3 la voce di Lucia Bosè è sostituita da quella di Marzia Ubaldi.

Nel 2017 riceve il Wilde Vip European Award per l’arte e la cultura, onorificenza conferita dalla Dreams Entertainment con l’Osservatorio Parlamentare Europeo

di Barbara Landi

BaseNews24
BaseNews24https://www.basenews24.it/
Redazione della testata giornalista dell'emittente Radio Base.
- Advertisment -

ARTICOLI POPOLARI