venerdì, 29 Marzo, 2024
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Pensione e riscatto laurea accessibile a una platea più ampia. Le novità della circolare INPS N° 6 del 22 gennaio 2020.

Una nuova circolare INPS amplia la platea per il riscatto agevolato della laurea purché la pensione sia calcolata con il sistema contributivo. In pratica l’INPS con questa circolare amplia la possibilità di recuperare gli anni di studio universitario nel conteggio del periodo necessario per accedere alla pensione pagando una cifra annua agevolata (5.260,00 euro per il 2020) non solo agli under 45, ma anche a coloro che superano questa età, con delle condizioni. Il lavoratore deve optare per la liquidazione dell’assegno pensionistico con il sistema contributivo. La circolare N° 6 del 22 gennaio 2020 conferma la possibilità di riscattare la laurea anche a chi abbia svolto gli studi prima del 1996 purché rientri nei requisiti previsti dalla legge Dini, che sono: 1) meno di 18 anni versati prima del 31.12.1995; 2) almeno 15 anni di contributi versati complessivamente al momento della richiesta di riscatto; 3) almeno 5 anni nel periodo contributivo post 1995. Il lavoratore interessato dovrebbe dunque optare per il metodo contributivo, molto meno generoso dal punto di vista dell’importo dell’assegno pensionistico. Il vantaggio è quello di poter anticipare di 4 o 5 anni il raggiungimento dei requisiti per la pensione. Chi sceglie di utilizzare il riscatto laurea deve stare attento ai calcoli per valutare la convenienza.  Da una parte ha sempre la sicurezza dianticipare la pensione di un numero di anni pari a quelli del corso di studi. Può invece non avere vantaggi sul fronte dell’importo. La circolare indica un limite nella possibilità di attivare il riscatto laurea contributivo per chi pur avendo iniziato a versare dopo il 1996, riscattando la laurea e quindi anticipando l’uscita dal lavoro, acquisti la possibilità di utilizzare il sistema misto. Per queste persone il passaggio diventa doppio, da contributivo a misto a contributivo nuovamente. Diventa molto difficile in questo caso valutare la convenienza del riscatto degli anni di studio perché i calcoli da simulare sono molto complessi. La categoria per la quale questa scelta èparticolarmente conveniente è quella delle lavoratrici con i requisiti per l’anticipo pensionistico c.d. “OPZIONE DONNA”, in quanto questo sistema prevede comunque la conversione del metodo contributivo. Riporta la circolare Inps: “le lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2018, un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età anagrafica minima di 58 anni se lavoratrici dipendenti, e di 59 anni se lavoratrici autonome, possano accedere alla pensione anticipata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. Le donne che intendano esercitare l’opzione di cui all’articolo 16 del D.L. n. 4/2019, possono chiedere che l’onere di riscatto dei periodi, che in assenza dell’opzione in parola sarebbe stato determinato con il sistema della riserva matematica, sia determinato secondo il criterio del calcolo a percentuale”. La richiesta di riscatto laurea deve essere presentata all’atto del pensionamento, ossia contestualmente alla domanda di pensione recante la scelta della lavoratrice di accesso alla c.d. “OPZIONE DONNA”. In qualità di Consulente Tributario ho sempre segnalato questa disparità che oggi è stata sanata. Esprimo grande soddisfazione in merito alla circolare INPS n. 6 del 22/01/2020, che sembra superare il limite anagrafico molto restrittivo per i laureati prima del 1996 e per il raggiungimento di una vera equità previdenziale.

Dott.  AndreaPerrinoCommercialista con studio in Angri

Tributarista – Revisore Legale dei Conti

Revisore degli Enti Locali

Docente formazione professionale

Giornalista Pubblicista

BaseNews24
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Redazione della testata giornalista dell'emittente Radio Base.
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